
23 Ago Lavoro, la gratitudine può renderti ricco
In un mondo iperconnesso, frenetico, stressante, è facile perdere di vista quello che abbiamo conquistato, a favore di quello che non abbiamo e che apparentemente desideriamo. È una forma mentale che non riguarda solo gli oggetti ma anche, ad esempio, i soldi. Secondo le esperte di business e comunicazione Ellen Rogin e Lisa Kueng, autrici del libro “Picture Your Prosperity: Smart Money Moves to Turn Your Vision into Reality”, “maggiormente si apprezza quello che abbiamo adesso, meglio si starà in futuro, anche dal punto di vista finanziario”. La gratitudine, quindi, può renderci più stabili economicamente e, infine, più ricchi.
Ecco alcuni consigli per praticare la gratitudine e al contempo puntare ad incrementare la solidità delle nostre finanze, a partire da ciò che abbiamo.
- Le persone grate sono meno materialiste.
Rogin e Kueng sottolineano che le persone “affette” da materialismo tendono ad essere meno felici, indipendentemente da quanto guadagnano. Materialismo e infelicità possono portare le persone verso vere e proprie patologie, come la dipendenza dallo shopping, collegata alla necessità di comprare nuove cose per contrastare il senso di insoddisfazione. Le due autrici, al contrario, sostengono che praticare la gratitudine contribuisca a evitare di cadere in questi comportamenti e, di conseguenza, a spendere meno soldi.
- Le persone grate fanno carriera.
Tra gli elementi chiave per avere successo nel lavoro, la gratitudine è decisamente sottovalutata. Questo, secondo Rogin e Kueng, avviene perché le persone grate sono solitamente gentili e gradevoli. Sono anche più brave nel management e di conseguenza fanno più spesso carriera. “A parte la gradevolezza – spiegano le autrici – le persone grate si rivelano spesso anche le più concentrate e produttive, il che naturalmente aiuta ad avere successo nel lavoro”.
- Le persone grate in fin dei conti fanno più soldi!
Rogin e Kueng, a sostegno di questa tesi, citano un interessante studio che rivela come un gruppo di studenti, che a 16 e 18 anni si definiva “grato e molto felice”, ha ottenuto le migliori soddisfazioni nella vita privata, allo scadere dei 22 anni, e guadagnava più della media a 29. Gli studenti che si definivano “adolescenti molto felici” hanno raggiunto l’obiettivo di guadagnare circa il 10% in più della media delle persone che hanno preso parte alla ricerca. Secondo le autrici, questo conferma il collegamento diretto tra la gratitudine e la felicità. “La gratitudine – sottolineano le autrici – è utile anche a elevare i livelli di autostima e di ottimismo. Le persone con una migliore autostima e inclini all’ottimismo sono quelle che guadagnano di più e raggiungono importanti traguardi nella carriera”.