Tre consigli per superare la paura di agire e fallire

Tre consigli per superare la paura di agire e fallire

Tutti noi proviamo il sentimento della paura. Paura di non realizzare i propri sogni, paura di non trovare il partner ideale o di non raggiungere un obiettivo professionale. La prima cosa importante da fare è realizzare che tutti abbiamo paura. Tuttavia c’è una differenza tra chi riesce a superare la paura e chi invece se ne fa condizionare al punto da rimanere paralizzato di fronte agli ostacoli che quotidianamente siamo costretti ad affrontare.
Proviamo, perciò, a riflettere su un approccio nuovo a questo sentimento. Per prima cosa, consideriamo che la paura non è mancanza di coraggio e coloro che sembrano non provare questo sentimento in realtà sono esattamente come noi. Nessuno è esente da paure. Piuttosto, proviamo a guardare alla paura come a un’opportunità. La paura, infatti, di fronte a un ostacolo da superare, in un certo senso ci mette al riparo, per ridurre i rischi di un fallimento. Alcuni rischi vanno sempre evitati, e tuttavia, quando questo meccanismo di protezione ci impedisce di progredire e raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo cominciare a imparare ad agire nonostante la paura.
Ecco tre semplici consigli per avviare un percorso finalizzato a impedire alla paura di paralizzarci.

1. Procedere per microstep. Non pensare all’obiettivo finale, ma a piccoli obiettivi facilmente raggiungibili. Insomma, provate ad agire per microstep, che hanno il pregio di non risultare irrealizzabili e di conseguenza di non spaventarci. In questo modo, riusciremo a progredire senza intoppi, guadagnando fiducia nel percorso verso l’obiettivo finale. Avanzare per piccoli passi ha il vantaggio di non andare a sollecitare l’amigdala, quella parte del nostro cervello che, identificando le minacce al nostro equilibrio, attiva un campanello d’allarme e mette in “stand-by” la corteccia cerebrale, la parte in cui risiedono il pensiero razionale e creativo.

2. Pianificare. Una volta stabiliti i piccoli passi da compiere, vanno messi per iscritto su un foglio, in modo da pianificare al meglio e tenere bene a mente l’obiettivo finale. Ad esempio, quando state per intraprendere un nuovo percorso, personale o professionale, cominciare con l’analizzare tutto quello che è necessario per la fase di startup, poi approfondite entrando maggiormente nello specifico, con le esigenze di tipo più pratico e tecnico/operativo. Infine, fate una sintesi e integrate tutte le attività in un calendario di attività ben distribuito e, soprattutto, che non vi scoraggi.

3. “E se fallissi?”. La nostra mente è perlopiù abituata a visualizzare scenari di fallimento prossimi alla catastrofe, quando non siamo in grado di raggiungere i nostri obiettivi. Se prima di intraprendere un percorso però siamo in grado di visualizzare cosa accadrebbe in caso di fallimento, per concludere che tutto sommato saremmo comunque capaci di rimettere insieme i pezzi, avremmo compiuto un passo ulteriore di crescita. A volte le cose sono molto più semplici di quanto pensiamo. Essere consapevoli di questo aspetto ci permetterà di andare avanti e agire, nonostante la paura.