Come imparare ad essere assertiva per rinforzare la tua Autostima

Come imparare ad essere assertiva per rinforzare la tua Autostima

Capita talvolta alle donne di imbattersi in uomini che le feriscano anche abbastanza profondamente, lasciandole deluse, amareggiate e arrabbiate.
Queste donne non sanno bene come reagire, come affrontare il dispiacere e finiscono per formulare qualche protesta, non troppo efficace in realtà, con l’uomo che le ha deluse. Più spesso si confidano con le amiche, finendo per generalizzare sulle scarse qualità del genere maschile e ricavarne al massimo qualche amara risata.
Il risultato però è che pian piano cominciano a mettersi in discussione e pensare di non valere poi così tanto.

La cosa che maggiormente deve tutelare invece ogni persona è il senso del suo amor proprio, della sua autostima, per non diventare vittima degli eventi ma per poter invece trarne lezioni per crescere ed evolversi.

Vi vorrei raccontare, a questo proposito, la storia di ben tre mie clienti che hanno cominciato a reagire e a rinforzare addirittura la loro autostima, imparando a rispondere nel modo giusto ai loro interlocutori. E in un caso anche a recuperare il rapporto finito.

Per comodita le chiamerò Rosa, Viola e Margherita (sia chiaro che per me una donna è come un fiore 😉 )

Rosa, una bella donna di circa 45 anni, aveva trasformato una vecchia amicizia in un rapporto sentimentale, seppur a distanza. Il suo compagno viveva in un’altra città, così alla prima occasione utile lui l’aveva raggiunta per trascorrere un fine settimana insieme. Lei felice, si era occupata di prenotare un B&B (a sue spese) di organizzare un tour nei posti più belli della sua regione, si era fatta bella per lui (a chi non è capitato??? almeno qualche volta).
Accolto in tutto questo amore, lui però trascorso il week end, si era dimostrato un po’ freddino, facendole sapere, una volta tornato a casa, che era rimasto un po’ deluso soprattutto dai loro rapporti intimi!!!!
Vi lascio immaginare l’ amarezza di Rosa, quanto potesse sentirsi “non abbastanza” e quanto fosse ferita nel suo amor proprio anche perchè a lei invece sembrava che fosse andato tutto bene.

Viola, un’imprenditrice di 35 anni, appena uscita da una relazione, aveva incontrato un uomo una sera in un locale. C’era stato uno scambio di sguardi piuttosto interessati e poi i due erano stati presentati dagli amici comuni. Dopo qualche giorno lui si presenta presso l’azienda di lei, parlano a lungo, lei si confida, lui cerca il suo abbraccio. Dopo qualche giorno finiscono a letto insieme in un vortice di emozioni in cui lei si sente molto coinvolta. Poi lui sparisce.
Lei chiaramente inizialmente delusa, dopo un po’ lo cerca per un chiarimento. Lui le dice che avrebbe preferito che il loro rapporto non cominciasse con il sesso (cioè Viola avrebbe dovuto resistergli), ma conoscendosi pian piano, visto che lei era da poco uscita da un’altra relazione. Dopo qualche sera però lui la raggiunge chiacchierano a lungo e di nuovo stanno insieme. Lei aveva creduto in un suo ripensamento, data anche la bellissima serata trascorsa, ma lui sparisce di nuovo.
Lei comincia a pensare “Cosa ho sbagliato? Forse mi sono lasciata andare troppo facilmente? Forse non gli ho dato ciò di cui realmente aveva bisogno?” Insomma comincia a mettersi in discussione. Prova a chiamarlo e lui non risponde neanche ai messaggi. Pensa che forse lei sbaglia a tampinarlo troppo!!!!!. Comunque si fa mille problemi, divisa tra rabbia e lacrime.
Alla fine lui la richiama la sera del compleanno di lei, invitandola a casa sua per una cena e lei colpita dal gesto, accetta. Dopo un po’ di recriminazioni e chiarimenti, trascorrono la notte insieme. Ma il giorno dopo lui di nuovo sparisce!!!!

Infine Margherita. Conosce un uomo durante un periodo di lavoro in un’altra città. Lui è carino, dolce, coccolone. Trascorrono qualche mese insieme, poi lei ritorna nella sua città. Lui le telefona spesso, dice che muore dalla voglia di rivederla, intanto passano i mesi. Lei gli chiede di raggiungerla poichè non può spostarsi a causa della malattia della madre, ma lui dice che non riesce ad organizzarsi. Intanto le telefonate e le richieste di rivedersi da parte di lui sono sempre più pressanti. Margherita chiede aiuto ad una parente per assistere la madre e prepararsi a raggiungerlo.
Poi una sera Margherita riceve un messaggio “Scusa ora sto con una donna a cui tengo molto e quindi le nostre comunicazioni devono interrompersi qua.” Dopodichè la blocca sia per le telefonate che per i messaggi.
Naturalmente Margherita riceve un colpo al cuore.
Dopo qualche giorno lui le invia un SMS in cui si scusa per il modo in cui l’ha lasciata, le dice che è stato costretto a farlo (evidentemente dall’altra donna con cui aveva iniziato a vedersi che aveva controllato il suo cellulare) ma che comunque ora tiene molto a quest’altra donna. Margherita resta talmente frastornata che non sa fare altro che augurargli di essere felice con lei, se ci tiene così tanto.

Ho cercato di raccontare queste storie nel modo più oggettivo possibile, ma penso che anche a te sia salito il sangue alla testa a sentirle, come è successo a me. Tuttavia riprendendo il controllo di me stessa, ho voluto trasmettere a queste mie care clienti l’importanza di essere presenti a se stesse e a quanto gli capitava per poter esprimere i propri sentimenti in maniera assertiva e farli conoscere anche ai loro interlocutori.

Ritengo infatti che sia un grande gesto di integrità per noi e anche un dono di consapevolezza che facciamo alle persone con cui ci troviamo ad interagire, dare dei feedback riguardo all’effetto del loro comportamento su di noi.

Essere assertivi significa riuscire ad esprimere il nostro sentire o le nostre opinioni anche in quei casi in cui ci sentiamo offesi, feriti, sminuiti, senza attaccare con aggressività l’interlocutore ma neanche ingoiando il “boccone amaro” in silenzio. Significa imparare a reagire da una posizione di centratura, ascoltando le sensazioni che ci attraversano e partendo da esse. Non è neanche però parlare con il cuore in mano, perchè non è quello il momento in cui aprire il nostro cuore.

Essere assertivi significa far sapere agli altri, in modo sicuro e diretto, quello che si vuole o non si vuole. Significa stabilire i propri confini e mostrare agli altri come vogliamo essere trattati.

Così è iniziato il percorso in quattro step delle mie clienti a riprendersi la loro autostima.

  1. In primo luogo, ho chiesto loro di identificare e dare un nome alle emozioni che avevano provato durante quelle relazioni, quindi partire da se stesse. “Quando lui ha detto o fatto questo, io ho provato …….”
  2. In secondo luogo, hanno imparato a comunicare questi sentimenti in modo chiaro e assertivo al loro interlocutore prima in forma scritta per sè, senza usare “cattive parole” ma senza timore o vergogna.
  3. Inoltre, ho chiesto loro di comprendere le ragioni che hanno determinato i loro comportamenti. Spesso erano dovuti al bisogno d’amore, alla fiducia ed apertura verso l’altro, al desiderio di approvazione o ad un’ empatia spesso anche eccessiva.
    Grazie alla consapevolezza acquisita, hanno imparato a perdonarsi ad apprezzarsi maggiormente a comprendere la necessità di mantenere sempre un equilibrio tra il dare e ricevere.
    Si sono così concesse delle carezze emotive e la fiducia in se stesse si è andata pian piano ricompattando.
  4. Infine, sono partiti i messaggi, i feedback. E hanno messo elegantemente i loro interlocutori faccia a faccia con le loro insicurezze, le ipocrisie, le ferite che magari hanno avuto ma che però aveva finito per infliggere a loro volta, confrontandosi e mettendo a nudo i loro sentimenti ma stavolta per riprendersi il loro amor proprio.

E sono cominciati i chiarimenti.

Rosa è diventata così onesta e diretta con se stessa e con il suo compagno che alla fine lo ha riconquistato e lo guida ora verso una maggiore consapevolezza di sè e della sua situazione lavorativa.

Viola ha chiuso definitivamente quel rapporto che l’avrebbe portata ad annullarsi del tutto. Purtroppo non c’è cura per il narcisismo che non parta dal volere della persona stessa.

Con Margherita …. stiamo ancora lavorando, ma vi aggiornerò quanto prima.

Un caro saluto a tutti e se vi siete trovate in situazioni simili e vi è stato utile l’articolo, fatemelo sapere nei commenti.